La carapigna è un prodotto tradizionale, tipico delle zone interne della Sardegna in particolare di Aritzo, di origini arabe ma portato in Sardegna dagli spagnoli.
Il maestro Graziano Pranteddu effettua la dimostrazione.
La carapigna è una granita al limone, di colore bianchissimo e con una consistenza simile a quella della neve fresca.
Oggi, la sorbettiera è in alluminio al cui interno si versa una limonata preparata con acqua, zucchero e limone. Una volta chiusa con un coperchio munito di maniglia, la sorbettiera (detta “carapignera”) si inserisce in una specie di tinozza di legno (detto “su barrile”).
Tra la tinozza e la sorbettiera, cioè sul fondo e sul perimetro, viene disposto del ghiaccio cosparso di sale.
La sorbettiera viene quindi fatta roteare velocemente all’interno della tinozza, il movimento rotatorio sulla superficie fredda (grazie anche all’azione del sale), fa si che la limonata a contatto delle pareti si solidifichi.
La sorbettiera viene aperta e il contenuto lavorato con l’ausilio di differenti tipologie di palette, in acciaio e in legno, affinché il prodotto sia il più soffice possibile, di consistenza simile a quelle della neve fresca.