La crisi dell’icecream in Italia

Icecream-crisi-Italia
Il mercato dell’icecream in Italia è in profonda crisi.
Sembrano passati secoli dall’avvento, nel dopoguerra, del mottarello.
Negli ultimi 10 anni, la produzione di icecream confezionati (out-home) si è ridotta del 39,4% (si è passati dalle 65mila tonnellate del 2006 alle attuali 39mila)!
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Le vendite di icecream nella GDO invece, crescono in ogni formato e versione nel mese di giugno 2017, con un totale di volume di acquisti degli italiani che sfiora i 192 milioni di euro. Gli italiani continuano a preferire il classico cono gelato, che rimane il più presente nei carrelli con un +15,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quasi 41 milioni di euro di acquisti nel solo mese di giugno 2017). Ma il caldo ha spinto i consumi e, quindi, anche i ghiaccioli crescono del 47,8% (volume di acquisti di oltre 15 milioni), crescono le classicissime bomboniere, anche dette bon bon, + 35% (volume 40 mila euro) e le granite gelato +64% (volume 11 mila euro).
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Il mercato del gelato artigianale in Italia, grazie al meteo mite da febbraio, al giro di boa di luglio segna un aumento a doppia cifra: tra il 10 ed il 30% circa (delle gelaterie TOP).
Sebbene perduri il problema per il consumatore finale nel discernere tra gelato artigianale di tradizione italiana fatto partendo dagli ingredienti primari, da quello praticamente industriale frutto di aperture di buste senza alcuna capacità da parte dell’operatore che aggiunge come da indicazioni i liquidi, il gelato artigianale gode di ottima salute!

Ritornando all’icecream l’ultima notizia riguarda la crisi dello stabilimento di Parma della Froneri (la joint venture tra Nestlè e R&R, Fondo PAI Partners, dello scorso ottobre).
Froneri è la joint venute dove Nestlè ha apportato i marchi Motta, Cremeria, Antica Gelateria del Corso specializzata nell’out-home (in crisi) e R&R specializzata nell’@home.
Certo qualcuno mi dirà ma Unilever ha comprato GROM (per 40 milioni di euro), bene… per i due venditori…
Ho già scritto dell’ultima strategia di vendita per cui mi sembra pleonastico dilungarmi qui.

Non capisco perché alcuni addetti ai lavori ancora parlano di questo confronto in Italia, col contendente icecream oramai all’angolo!

3 commenti su “La crisi dell’icecream in Italia”

  1. Ciao Jo! Leggo sempre volentieri i tuoi articoli, quando posso. Mi fai proprip lezioni di cultura, seppur da profana! E grazie! Mi chiedevo: perché lo di chiama ice cream e non gelato? Se è una tiica nostra invenzione?
    Grazie e buone ferie spero!

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