Martedì scorso sono stato alla presentazione a Milano di alcuni nuovi gusti di gelato industriale dell’azienda Tonitto che ha sede a Genova.
Fondata nel 1939 come gelateria, il nome deriva dal soprannome del fondatore Antonio Dovo, nel corso degli anni si è trasformata prima in laboratorio di produzione per clientela Ho.Re.Ca. e poi in una vera e propria azienda industriale in concorrenza con le grandi Multinazionali Unilever e Nestlè e le altre italiane, tra cui le più conosciute Sammontana e Sanson. Infatti, il sogno del padre di Luca e Massimiliano Dovo era proprio di poter offrire un gelato buono a tutte le famiglie italiane.
Tonitto presenta un nuovo layout del barattolino con in evidenza l’etichetta pulita (clean label) in cui sono elencati i pochi ingredienti utilizzati per la linea “Il sorbetto” seppure trattasi di prodotto industriale da banco rivenduto dalla grande distribuzione organizzata (GDO).
In Italia il gelato industriale è da molti anni in crisi, con consumi in discesa ma noi italiani rimaniamo grandissimi consumatori (più di 10kg pro capite); la parte del leone la fa il gelato artigianale con circa il 65% del totale. Nel 2015 infatti la vendita a volume è stata di poco più di 150.000 tonnellate di prodotto, di cui poco meno di 85 mila per i porzionati e multipack e oltre 67 mila per le vaschette. Il che si traduce, a valore, in oltre 876 milioni di euro totali, ripartiti in circa 565 milioni per i porzionati e poco meno di 311 milioni per le vaschette (Fonte dati Nielsen 2015).
La produzione e la commercializzazione del gelato è ripartita in diversi mercati, a seconda dei processi produttivi e distributivi e delle abitudini di consumo. In particolare, il settore del gelato può essere suddiviso in gelato da impulso e gelato da asporto, a seconda del tipo di consumo. Inoltre, il gelato da impulso si distingue, a sua volta, in gelato di produzione industriale (confezionato e sfuso) e artigianale.
Nel 2013 la dimensione nazionale del settore complessivo era stimata pari a circa 4.921 milioni di euro, ripartita tra gelato da impulso (1.112 milioni di euro), gelato artigianale da impulso (2.738 milioni di euro) e gelato da asporto (1.071 milioni di euro).
Unilever col marchio Algida detiene una quota di mercato del 40-50% (posizione dominante), a settembre inoltre è entrata anche nel mercato del gelato artigianale acquistando GROM.
Anche l’azienda Tonitto è in crescita soprattutto con la linea dei sorbetti in cui è leader in Italia con circa 3.500.000 di litri prodotti e con il 60% di vendite nel mercato interno (solo branded) ed il resto in Nord Europa, Corea del Sud (anche unbranded).
I nuovi gusti presentati sono stati Mandarino di Ciaculli, Ananas e Mora&Mirtillo ma, non so perché, di questi c’era solo mandarino di Ciaculli ed altri sorbetti e gelati delle altre due linee: “Il gelato” e “Il gelato yogurt”.
Al negozio Esselunga che frequento la gamma è costituita solo da sorbetti con una ridotta gamma di 4/5 gusti a 2,98 la confezione (peso netto 350 g.).
L’azienda Tonitto ha investito anche in comunicazione con un’ottima grafica/layout del packaging e campagna media con dei buoni video e discreta presenza sui social, principalmente Facebook.