A Firenze, anche quest’anno, uno degli sponsor principali è stata la Carpigiani.
Quando ha aperto la scuola per gelatieri “Carpigiani University” mi sono detto: finalmente qualcuno ci ha pensato! Infatti, come nel mio lavoro, la formazione ed il brand awereness sono i fattore chiave di successo della strategia di vendita.
Un’altra domanda che mi sono posto un po’ di anni fa era: “come mai in Italia non ci sono catene di gelaterie come all’estero?”
…la risposta dopo un po’ è arrivata: GROM. …ma questa è un’altra storia che prima o poi vi racconterò…
Quest’anno a Firenze la Carpigiani ha portato una nuova macchina per il settore Ho.Re.Ca, sembrava una vera e propria novità ma poi mi hanno detto che c’era anche al Sigep di Rimini. Mah, in quello stand gigantesco forse era poco visibile…
Ha un compressore di 300Watt ed il contenitore cilindro ha una capacità di 500ml (2/4 porzioni di gelato).
Il funzionamento è stato spiegato velocemente a Jack Ricotta, l’innovazione è il fluido refrigerante che “scorre” dalla macchina al cilinfro-vasca dove è contenuta la miscela da mantecare-gelare.
Questa macchina è stata utilizzata per preparare i sorbetti durante i brevi corsi che si tenevano allo stand. Il format è sempre lo stesso: una tabella per il bilanciamento del sorbetto, l’unica differenza era che non usavano il rifrattometro.
…si, ho capito. Ora ti chiederai ma quanto costa? intorno ai 3.000 EURO
Non è tanto, se pensi che è solo un’altro dei tanti attrezzi che ha a disposizione un ristoratore, anzi lo chef, per ampliare la gamma di proposte del proprio menu.
Una sorta di risposta italiana al frullatore PacoJet svizzero, molto in voga nella Silicon Valley il cui costo è molto simile.
Scusa ma mi ha talmente
incuriosito il tuo blog ieri sera che sono tornata a vederlo.
Tu dici che non e tanto, ma il ristoratore non solo non ha tempo, ma guarda ai soldi che gli rimangono in tasca.
Per esemp con una macchina molto meno cara e che ti da lo stesso tipo e qualità di gelato anche se in 30 o40 minuti, che magari ti fa risparmiare 2000 euro e nel frattempo tu fai il sugo, curi l’arrostto , prepari l’antipasto, credimi e meglio, e quando li ammortizza un ristoratore in gelati 3000 euro?
Se ti da una pallina con un po’ di ghirigori e tanto…
Se deve spendere tanti soldi preferisce acquistare dal gelatiere di fiducia quanto gli serve.
Se non vuole la gelatiera fa il gelato col pacojet che usa anche per altri scopi in cucina.
Fare il ristoratore e una attività come ogni altra… Si cerca di dare il meglio con il giusto, ma senza sprechi…:-)
E la macchin era anche alla host a Milano… anche se io non l’ho vista.
Bye
ciao Mari,
la Freeze&Go della Carpigiani è per il settore Ho.Re.Ca., credo che sia stata concepita per i ristoratori di una certa fascia (medio-alta) che realizzano la porzione just-in-time.
Infatti, la quantità di gelato/sorbetto è esigua (500ml), circa 4 porzioni.
Il ristoratore deve solo stoccare le miscele da mantecare.
Molti ristoranti hanno già una gelatiera con cui producono più gelato (più porzioni) e stoccano in frigoriferi a -16°C (producono a magazzino).
I tempi di un ristorante non sono quelli casalinghi, tutto deve essere organizzato coi suoi tempi per rilasciare i piatti in modo scaglionato in base alle comande.
Lo scorso anno, un catering produceva sul luogo 2 gusti di gelato al momento. Quand’è finito, abbiamo dovuto attendere più di mezzora.
Il gelato preparato al momento è ben diverso da quello già preparato in magazzino (GROM infatti non fa così).
Il pacojet è più da sorbetto, salse, ecc. Non è altro che un frullatore…
Jo
ciao Jo,
intanto ti faccio i miei personali complimenti per il blog, di cui apprezzo sia le ricette, sia le recensioni. Rispetto ad altri emulatori, tu dimostri di saper fare il gelato, oltre che limitarti a gustarlo. 😉
Ho letto con un interesse particolare questo articolo, perche’ mi piacerebbe avere in casa una Freeze&Go, anche se ho sentito dal rappresentante di zona di Carpigiani che non le vendono ai privati. Da quanto ho potuto verificare con i miei occhi, il gelato viene prodotto in meno di 8 minuti da questo gioiellino tecnologico tutto italiano! A volerla descrivere con la vecchia terminologia, questa macchina e’ un ibrido tra una autorefrigerante ed una ad accumulo (tipo la Pacojet sopracitata) e riunisce i vantaggi di entrambe in un unico apparecchio. Il costo e’ sicuramente alto per un piccolo ristoratore, ma e’ quasi irrisorio per un gelataio, visti i prezzi delle apparecchiature del settore gelateria. Il mio unico dubbio sulla Freeze&Go e’ di carattere tecnologico, ma non ho modo di togliermelo senza provarla per un tempo adeguato. Purtroppo e’ ancora troppo giovane come prodotto e la sua assistenza viene curata solo dalla casa madre, quindi e’ probabile che, quello che io considero un difetto progettuale, non diventera’ mai di dominio pubblico. Visto che la danno anche in prova prima dell’acquisto, provero’ a chiedere ad un amico chef di provarla, in modo da lasciarmela testare lontano da occhi indiscreti. Preferisco non anticiparti nulla sul test che intendo condurre anche perche’, di questi tempi, non mi sembra proprio il caso di mettere in dubbio la bonta’ di un prodotto completamente italiano. 😉
ciao Franz,
personalmente non la vedo adatta per un gelatiere a meno che non voglia produrre una sorta di gelato estemporaneo, ma dovrebbe costare molto più di un normale gelato e dovrebbe essere “diverso” dal solito gelato.
Carpigiani l’ha ideata per un target preciso e credo in base a raccolta di informazioni o feedback vari di clienti o potenziali tali a fiere ed altri eventi in cui sono sempre presenti.
Il dubbio per il ristoratore sarà prendere la Freeze&Go o una normale gelatiera professionale?
Jo