Per la gelateria è ora di pensare al commercio elettronico e alla consegna a domicilio (delivery)

Da quando è scoppiata l’epidemia COVID-19, causa quarantena forzata in casa, c’è stato un balzo tra consumo di banda internet (prevalentemente streaming video e giochi online) e commercio elettronico (ecommerce): acquistare e vendere online è semplice, immediato e comodo.

Sono oramai tre settimane che il governo italiano ha imposto il blocco (lockdown) parziale delle attività con codice ATECO 56.10.XX, tra queste ci sono anche le gelaterie con/senza somministrazione. E’ consentita solo la consegna a domicilio.

Come sempre, nel settore, si è creata una spaccatura tra coloro che sono rimasti aperti e quelli invece, che hanno deciso di chiudere. A prescindere dalle motivazioni degli uni e degli altri, che non sta a me confutare, è ovvio che la tragedia che stiamo vivendo comporterà morti e feriti (anche tra le gelaterie) per cui è necessario pensare prima di agire.
Molti guru del settore si sono quindi, lanciati nel diffondere questa nuova via della seta: la consegna a domicilio.

Tra i gelatieri, si è passati quindi dai monogliceridi si/no, dalla panna in salita/discesa, dai video, dalle dirette Facebook/Instagram, dal libro ingredienti ad una cosa più concreta, più facile. Apparentemente…

Personalmente, la consegna a domicilio, se fatta direttamente, presuppone un grado di organizzazione elevato che non è nell’indole della gelateria tipo italiana ecco perchè ho pensato di realizzare una soluzione alla portata di tutti, sollevando il gelatiere da problematiche che non gli competono evitando il solito fai-da-te.

Gelateria commercio elettronico delivery faidate
Peppe Cuti della gelateria Il Gelatone di Palermo

Ciononostante, una gelateria potrebbe anche non avere un suo sito infatti, negli ultimi anni si è privilegiata prevalentemente la presenza sui social (Facebook in primis poi, Instagram). E’ per questo che, col mio team, abbiamo sviluppato una piattaforma flessibile utilizzabile da qualsiasi gelateria, che abbia un proprio sistema di consegne (fattorini), completa, inizialmente, delle funzionalità base:
– listino prezzi;
– gusti disponibili;
– varie modalità di pagamento.
Tutti i dati sono raccolti rispettando sia la cookie policy, sia la privacy policy.
Le funzionalità, a regime, saranno di carattere più avanzato (cross-selling, CRM, ecc.) per coloro che vorranno “fare sul serio”.

Per la gelateria, questi i principali vantaggi:
– aggiornamento autonomo sia dei gusti disponibili, sia dei listini, sia degli orari di prenotazione/consegna;
– transazioni indipendenti dall’orario di apertura.

Per i clienti (acquirenti), vantaggi:
– comodità (negozio sempre aperto) e consegna al proprio domicilio (senza uscire da casa);
– convenienza (per i clienti fidelizzati, magari online applicare promozioni, sconti e offerte);
– maggiori informazioni (scheda gusto esaustiva).

Quali sono i vantaggi della vendita online?
Un negozio di commercio elettronico (ecommerce) consente di raccogliere i dati dei clienti che acquistano o che si registrano solamente. Infatti, è possibile analizzare l’esperienza dell’utente all’interno dello store online: ad esempio, sui carrelli abbandonati.
L’apertura di un proprio ecommerce e, conseguente consegna con fattorini, consente di evitare di affidarsi a intermediari (Deliveroo, Glovo, UberEats, ecc.) riducendo i costi legati alla distribuzione: in media 25-30%. Ed avere margini più cospicui.

Le gelaterie che venderanno online (vaschette o altri prodotti) per avere successo dovranno avere visibilità locale ma soprattutto credibilità e, per raggiungere questi obiettivi non sarà sufficiente il solito faidate invocato dai guru.
È necessario conoscere i bisogni e le esigenze degli utenti. Offrendo una buona user experience è possibile iniziare a costruire una solida brand reputation.
La rete permette di rintracciare il cliente in modo sempre più preciso: oggi sono tanti gli strumenti di analisi che permettono di raggiungere il target, creando dei messaggi promozionali efficaci. Il tutto seguendo un’attenta e precisa strategia “ecommerce”.

È possibile riassumere anche alcuni i rischi dell’ecommerce in 3 categorie principali:
– business: questi aspetti sono connessi alla mancanza di expertise nel settore del commercio elettronico, al rapido e sensibile cambiamento, alla forte competizione all’interazione con la logistica indiretta, ecc.;
– mercato, sicurezza sanitaria in primis, sistemi di pagamento, domanda, redditività, tempi di consegna, logistica diretta, customer relationship, visibilità;
– tecnologia (IT), mancanza di politiche di sicurezza.

La gelateria resiliente e la consegna a domicilio (delivery)

Tralasciando l’aspetto etico (potenziale rischi di diffusione del contagio COVID-19) appare chiaro che ogni consegna a domicilio riduce di almeno un’unità, il totale degli individui in giro.

Organizzazione
– ridurre al minimo il personale per le ragioni suddette altrimenti parcellizzare il lavoro, con una logica fordista per linea a comparti (magari indipendenti);
– in laboratorio esclusivamente il titolare, dotato di mascherina, camice, cuffia e guanti monouso;
– adottare un sistema di tracciamento della produzione e degli ordini;
– addetti preferibilmente con camice monouso (come nelle cucine delle mense) altrimenti da cambiare/lavare ogni giorno;
– produrre assolutamente a magazzino (stock), un giorno a settimana (lunedì?) con eventuali riassortimento per rottura di stock;
– aggiornare le procedure HACCP;
– al magazzino è vietato l’accesso ai fornitori/corrieri (merci lasciate all’esterno da sistemare);
– sanificare spesso (pistola ad ozono o altro sanificante);
– lavare spesso le mani nude;
– definire un’ora per la chiusura degli ordini;
– determinare eventualmente più slot (range di tempo) di consegna (tenetevi bassi!).

Picking e consegne (logistica): consegne autonome o servizio esterno (make or buy).
Se non dotati di autoveicolo refrigerato della gelateria, allora:
– autoveicolo preferibilmente intestato alla gelateria o con documento in comodato d’uso al conducente;
– eventuali autorizzazioni;
– contenitori isotermici;
– adozione del DVR o DUVRI;
– procedure HACCP aggiornate;
– no pagamenti in contanti (lo so è difficile ma comporta troppe complicazioni) altrimenti ogni consegna un paio di guanti monouso e busta per i contanti (da sanificare a fine servizio, niente resto);
– evitare qualsiasi contatto umano;
– evitare l’uso dell’ascensore.

Convenienza
– determinare il costo dei DPI;
– determinare il full cost;
– definire raggio d’azione ed ottimizzare i tragitti.

Ultima nota: se vendete a 14-16 EURO/kg è molto probabile che la vendita sia a perdere!

Per vedere la piattaforma di commercio elettronico, qui.

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