Ieri sera sono stati premiati i primi tre classificati del concorso Coppa Agugliano Agrimontana:
– “Variazioni sul verde” (sorbetto di pistacchio con capperi ed origano)
gelateria De Coltelli di Pisa di Gianfrancesco Cutelli.
– “Maritozzo” (crema anice verde di Castignano ed uva morena)
gelateria Makì di Fano (PU) di Antonio Luzi.
– “Bee happy” (miele di Leicester, limone e Salvia)
gelateria Gelato Village di Leicester (UK) di Daniele Taverna ed Antonio de Vecchi.
Menzione speciale della giuria tecnica per il gusto diamante, articolato con tre profili di consistenza diversi, della gelateria Golosi di Natura di Gazzo (PD) di Antonio Mezzalira resosi disponibile anche nel coordinare il laboratorio di produzione dell’evento.
Finalmente, senza l’apporto della giuria popolare (che può esprimere giudizio anche agli antipodi rispetto a quello tecnico), i vincitori rispecchiano abbastanza anche la mia top 3 ma veniamo ovviamente, alle critiche costruttive per i concorrenti in gara. Quest’anno relativamente più tranquilli.
La giuria ha deciso di valutare i gusti presentati attraverso tre parametri:
– presentazione (marketing e comunicazione)
– gusto (soggettivo),
– struttura (oggettivo)
Durante l’attesa della premiazione ho cercato, come lo scorso anno, di illustrare il criterio che dovrebbe guidare il gelatiere a selezionare un “gusto da concorso” che potrebbe essere ben diverso rispetto al gusto che fa cassetto. Infatti, spesso, il gusto che vende potrebbe essere un continuativo classico o uno molto legato al territorio mentre, invece, ad un concorso è possibile essere giudicati da una giuria molto più eterogenea rispetto alla propria clientela (omogenea).
Cionondimeno un gusto deve essere ideato, studiato ed equilibrato rispetto agli elementi caratterizzanti senza eccedere perché l’errore può essere dietro l’angolo.
Ad Agugliano il tema era il gusto della solidarietà, utilizzando anche prodotti dei territori colpiti dal terremoto ultimo scorso.
Questa volta le presentazioni sono state efficaci ed esposte chiaramente, tranne quella sconclusionata di Venere Nera che si è avvitato in un excursus spazio-temporale…
Il gusto peggiore, Purple Rain: giudizio personale, sconcertante!
Tuttavia ci sono stati tra i 26 gusti alcuni “zoppi”:
– pel di carota, senza la carota
– tiffany rose, con zenzero a bomba
– limone al profumo di rosmarino, col limone in fuga
– fiordamarcord, con le bufale scappate
– fiore di cascia, senza cascia
– castelluccio, senza il cremino
Ciao sono l’autore di purple rain che è stato uno dei gusti piu distribuiti con ben 40 vaschette nei tre giorni. Vaniglia bourbon, limone amalfi, fava tonka, mirtillo selvatico e cioccolato bianco non invece un pistacchio californiano che tu giudichi il miglior gusto. De gustibus