Il Gelato Festival 2018, edizione “all stars“, ha visto vincitore questa sera il “mandarino tardivo” di Eugenio Morrone della gelateria Il Cannolo Siciliano di Roma.
In questa gara, tra alcuni gelatieri molto sentita, hanno partecipato i primi classificati dal 2011 ad oggi ed un paio di “guest star”.
Il vincitore è il primo a qualificarsi per la finalissima dei Gelato Festival World Masters 2021, la sfida tra i migliori gelatieri artigianali del mondo, costituito da un circuito di prove nei cinque continenti che si svolgerà in quattro anni.
Un vero e proprio progetto strategico di promozione dell’intera filiera italiana con l’obiettivo di coinvolgere nella sfida circa 5.000 gelatieri provenienti da tutto il mondo.
Gabriele Poli, ideatore della manifestazione, ha allargato a tutti i gelatieri presenti la possibilità di partecipare alle finali nazionali; per l’Italia, settembre 2019.
A Firenze, questa volta non c’era da aspettarsi mezze calzette, neofiti, improvvisati ma veri gelatieri (con qualche eccezione) di lungo corso che, in questi anni, hanno continuato a sperimentare durante la loro attività lavorativa, chi in Italia, chi all’estero.
Il giudizio finale è costituito dai voti della giuria popolare (tramite i tagliandi venduti) e di quella tecnica, dove c’ero anche io.
La giuria tecnica è sempre vista con attenzione dai gelatieri, da alcuni temuta, visto che in questa c’è da presentare (in un minuto) il gelato in concorso quindi, non può essere lasciata al caso, non si può arrivare impreparati tuttavia l’emozione può sempre giocare brutti scherzi, soprattutto ai primi in gara 😉
Venerdì scorso, in giuria una blogger, un pastry chef e giornalisti prevalentemente del settore con valutazioni del gelato/sorbetto basate su tre parametri, soggettivi i primi due (presentazione e gusto) ed oggettivo il terzo (struttura).
Per la presentazione del gusto da parte del gelatiere c’è il voto palese trascritto ciascuno sulla sua lavagna.
Segue Eugenio Morrone (in guanti neri), leggermente impacciato anche lui alla domanda del pastry chef; non riesce ad incidere illustrando la complessità dell’equilibrio tra acidità del mandarino, piccantezza dello zenzero e freschezza della menta. Verrà penalizzato da due giudici in un primo momento e poi, riabilitato, dal solo pastry chef che non aveva capito il parametro per giudicare (più volte spiegato).
E’ la volta del giapponese Taizo Shibano che illustra in un buon italiano il sorbetto costituito da un mix al 50% di ananas (13%), sedano (12%) e mela (25%).
Ottima presentazione, come sempre, per Giovanna Bonazzi con la sua sbrisolona con spruzzata di recioto bianco (vino), live.
Mediocre la presentazione di Alessandro Crispini che scivola sul suo palmares (influenzando la giuria) si perde poi, nella spiegazione del perchè il suo gusto pistacchio fosse scuro e non verde citando la presenza della clorofilla nei suoi tre tipi di pistacchio (due di Bronte ed uno di Raffadali)?
Paolo Pomposi illustra senza ipocrisia il suo gusto “la dolce vita”, un must per il cliente mainstream.
Fabrizio Fenu col suo gelato, definito da passeggio (?), al pecorino sardo ispira la botta al palato col 10% in ricetta (da rivedere).
Giacomo Canteri, italiano dalla Polonia, presenta bene il gusto e risponde senza remore alla mia domanda.
Giampiero Burgio, spiega la sua interpretazione della fiorentinità col gusto “I’David” (fiordilatte alla vaniglia Bourbon con una salsa di mirtillo nero e cristalli croccanti di zucchero)
Antonio Mezzalira sfrutta al meglio le sua capacità divulgative e professionali rinverdendo un semplice gusto con una doppia tostatura dei pinoli (croccanti al forno ed in padella caramellati) del topping.
Francesco Mastroianni col suo “cuor di brontolo” presenta discretamente il gusto, abituato più a far parlare il suo gelato.
Eric Dorval viene invece da Vancouver e spiega molto bene in italiano, trascritto su carta, il suo gelato (ahimè scarso): bravo ed intraprendente.
Massimiliano Scotti porge le coppette col gelato mezzo squagliato (l’unico…), lodevole invece la presentazione peccato che non sappia nulla di ciò che dice; è un “presentatore” esibito al mondo del gelato.
Marco Venturino, uno dei più emozionati, col suo “liguretto” (sorbetto di limoni e basilico) col marchio registrato da poco ed a caro prezzo per un ligure.
Vincenzo Lenci presenta il gusto più supponente, fragola e peperone, sempre temuto dai giurati riesce a dipanare bene la matassa dell’equilibrio tra frutta e verdura mettendoci anche un pizzico di salsa…worcester!
Chiude la carrellata di gelatieri Guido Cortese presentazione fluida e trasparente, sul pinolo mediterraneo non straborda col km 0, la territorialità ed altre amenità “celopuriste” che però in presentazione valgono oro (vedasi Scotti con la sua favola).

Premio della giuria tecnica: pari merito al gusto “il mio primo latte” (Scotti) e al “pinolo” (Mezzalira).
Premio della giuria popolare: “Inne lemon curd” (Canteri).
Per il gelato, relativamente ai miei gusti ma anche con un occhio al grande pubblico (mainstream), i migliori col caldo di questi giorni sono stati in primis i sorbetti:
– “Tropical basil”;
– “Mandarino tardivo”;
– “Sorbetto di ananas, sedano e mela”;
– “Sorbetto limone e basilico” (liguretto), troppo basilico per me;
– “Inne lemon curd”;
– “Dolce vita” (per il mainstream), sebbene troppo dolce per i mie gusti
Un po’ di delusione per
– “About… strawberry and red pepper”, peperone troppo presente;
– “Pinolo alla ligure”, me lo ricordavo molto meglio.
Il peggiore?
Troppo facile questa volta, non ci si improvvisa in questo genere di concorsi! La fortuna capita una volta sola nella vita.
La filiera del gelato non ha certo bisogno di personaggi caricaturali che sviliscono la professionalità dei veri gelatieri, dei partecipanti ai concorsi e, cionondimeno, dell’intero comparto.
Per i gelatieri le mie osservazioni finali non possono che riguardare la fase di presentazione, strumento fondamentale oggi, poichè il prodotto potrebbe passare in secondo piano rispetto alla comunicazione di ciò che si fa, del racconto, dell’emozione, dell’esperienza che oramai il cliente ricerca nelle gelaterie di quartiere (non certo nei luoghi turistici come Firenze). Non un semplice gelato ma molto di più, per cui il mio consiglio è preparatevi o affidatevi a qualcuno che vi insegni un po’ di marketing e public speaking, che non guasta mai!
…ah dimenticavo, uscite dai laboratori e partecipate ai concorsi, non fate i presuntuosi e confrontatevi coi colleghi.
Ricordati, chi è davvero bravo lo è nelle occasioni importanti!
Carissimo sono Massimiliano Scotti
Ho letto la tua recensione che mi vede protagonista
Ti ringrazio perché mi ha dato del presentatore e del grande comunicatore per quanto concerne il mio gelato nessun problema ci sta accetto le tue critiche e sono sicuro sarai in grado di darmi ottimi consigli su come migliorarlo
Per quanto riguarda la mia preparazione non è un problema sicuramente ho molto da imparare ancora e lo farò
Ti ricordo che io non ho servito il mio gelato e non ho porto la coppetta a nessuno ma bensì è rimasta sul vassoio per un bel po prima che ci fosse servita
Mi hai fatto delle domande a qui ho risposto che forse i tuoi colleghi hanno capito
Mi scuso se ai tuoi occhi svilisco l’intera filiera
Mi piacerebbe molto che il boss dei gelati se la vedesse con un incompetentemente come me
Quando faremo un gelato assieme ????
Per farli giudicare a penne interessanti con qualche like in più ????
ciao Massimiliano,
è un articolo, di cronaca. Nessuna recensione.
Ho scritto di gelato.
Ti ringrazio della proposta ma preferisco scegliermi partner umili, dove l’intento sia la qualità non la quantità di parole o like…