La tappa del Gelato Festival a Firenze presenta un’importante novità (o un eccezione) nel panorama dei vari eventi dedicati al gelato: assenza di preparati, semilavorati dell’industria.
D’altronde, tutte queste nuove aperture di gelaterie nascondono spesso l’incapacità di gestire autonomamente una produzione e la scarsa conoscenza della materia da parte dei “gelatieri” in laboratorio. Le industrie spingono le aperture consentendo di aprire oramai a chiunque una gelateria pseudo-artigianale.
Se va bene con un corso settimanale altrimenti bastano le “ricette” che si trovano dietro le buste.
Questa volta i gelatieri fiorentini si sono battuti per essere liberi di poter utilizzare ciò che gli aggrada senza imposizioni di sponsor o quant’altro, in pratica è tutto “gelato” del loro sacco!
E’ bene precisare che è un gelato diverso dagli “standard” attuali, cioè dalle caratteristiche abbastanza omogenee che si trova nelle gelaterie moderne: quei gusti piatti, uno uguale all’altro…
A dirigere i cadetti di Firenze del Gelato Festival (anche se molti sono più che senior) il “despota” Giorgio Zanatta, che comanda a bacchetta tutti.
Un vero “sergente di ferro” coi suoi calcoli di vaschette, litri, chili, ecc.
A Firenze potrai verificare, durante le dimostrazioni in aula, come fanno i gelatieri a preparare i gusti in gara. Ottima iniziativa, da non sottovalutare lo studio per arrivare alla miscela in gara…
Ho provato alcuni gusti ed al palato alcuni erano “freddi”, altri buoni, altri peggio.
Non sono riuscito ad assaggiarli tutti perché erano quasi tutti creme all’uovo (proprio per emulsionare in modo naturale) che non amo particolarmente.
Una era fin troppo dolce, soffice fin troppo, per me immangiabile!
Gelato artigianale, naturale sì ma sempre bilanciato dovrebbe essere…
Vedremo in futuro cosa si inventerà Gabriele Poli per il Gelato Festival, ora che si è anche sposato! 😉
