La scorsa settimana sono stato alla presentazione del progetto Giovanni Cova & C. con l’archivio storico Ricordi della biblioteca nazionale Braidense di Milano.
Si tratta di un progetto con una grafica retrò relativo ad un importante tratto di storia musicale e artistica nazionale: nasce così una collezione una collezione di Panettoni, Pandoro e Colombe dedicata alle raccolte dell’Archivio Ricordi su otto aree tematiche (opere, libretti, costumi, riviste, partiture, manifesti, bozzetti, copertine) rappresentate da un “libretto” interno alla confezione (disponibile anche in lingua inglese).
I panettoni di Giovanni Cova & C. saranno “vestiti” (incartati) con le riproduzioni delle opere dei grandi Maestri del Melodramma, la massima espressione dell’Opera, testimonianze che l’Archivio Storico Ricordi conserva nel tempo e che mette a disposizione per promuovere la memoria di compositori come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini ma anche di illustratori come Marcello Dudovich e Leopoldo Metlicovitz tra gli altri grandissimi.
L’intero catalogo con tale veste grafica è costituito da 6 linee, puoi trovarlo qui.
Per citarne alcuni, il Pandoro e Panettone Classico Giovanni Cova & C., per il Natale 2017, saranno vestiti con le immagini storiche della Turandot di Puccini, mentre alle altre specialità verranno riservate le riproduzioni delle partiture autografe di Paganini del 1817, la copertina del libretto della prima assoluta della Madama Butterfly di Giacomo Puccini, le illustrazioni di Marcello Dudovich e la copertina della storica rivista musicale Ars et Labor del 1907.
La Giovanni Cova & C., le cui origini risalgono ai primi del 1900 ed è a Milano del 1930, ha un fatturato di gruppo di circa 45 milioni (75% mercato interno, 25% estero), in crescita del 14% rispetto all’esercizio precedente. All’estero le vendite sono trainate dalle comunità italiane all’estero (Sud America, Canada, Usa, Australia), ma è apprezzato anche in Corea, Singapore, Giappone e Cina.
In Italia, il panettone è un dolce che si consuma nel periodo natalizio, all’estero, viene consumato tutto l’anno.