Il SIGEP 2018 si è concluso tra i tanti eventi, tanta attesa per il primo incontro tra le varie associazioni di gelatieri dopo anni di stallo e di inutili ipocrisie.
La riunione è stata diretta conseguenza della “cena del gelatiere” organizzata durante la Mostra Internazionale del Gelato (MIG) di Longarone (Belluno) dalla Compagnia Gelatieri che, per vari motivi, è stato il primo segno solidale e convergente per future finalità ed obiettivi comuni anche se qualcuno voleva approfittarne.
Dopo poco più di un mese domenica pomeriggio, tra i numerosi impegni della fiera di Rimini, si sono ritrovate la maggioranza delle associazioni di gelatieri italiani:
– Accademici Italiani Gelatieri Artigiani
– Artglace
– Associazione Italiana Gelatieri (SIGA)
– Compagnia Gelatieri
– Comitato Gelatieri Campani
– Comitato Nazionale (campania e veneto)
– Confartigianato (dolciario)
– ConPaIt (gelato)
– CNA (agroalimentare)
– Federazione Italia Gelatieri (FIG)
– Gelatieri per il Gelato
Anzi FIG per la seconda volta non ha partecipato, a Longarone per problemi meccanici, a Rimini non si sa…
Le premesse c’erano ma poi si è finiti come al solito: io offro il mio ombrello e voi tutti vi riparate (siete sotto), senza alcuna concessione di tipo democratico su chi dovesse reggere questo benedetto ombrello.
Personalmente sono entrato prima che iniziasse e dai primi dialoghi sono scappato via; d’altronde, la “stampa” informa, diffonde, comunica qualcosa, non il nulla!
L’idea alla base era trovare un nemico comune, come è successo anni fa con Angelo Grasso (padre).
Un unico obiettivo, semplice da perseguire che possa coagulare gli interessi dei tanti gelatieri senza escludere l’indipendenza di ciascuna sigla associativa.
Il nemico comune a me sembra abbastanza chiaro, trasparente: la rivendita di gelato.
In pratica i negozi o coloro i quali nulla hanno a che vedere col gelatiere, visto che manco c’è nel negozio ma è un semplice addetto al banco (no laboratorio).
Infatti, non capisco come il semplice consumatore possa distinguere oramai il bar/gelateria che rivende un prodotto-gelato, tipo quello della catena “Crema e Cioccolato” (che vende il gelato di Unilever), di “-18”, ecc. Fregiandosi spesso, ma non sempre, anche di parole come “artigianale”, “naturale”, ecc. nei vari claim del negozio.
Soggetti che andrebbero sanzionati dall’AGCM per pubblicità ingannevole!
Scusami, torno alla cronaca.
La regola era di parlare 5 minuti ciascuno, senza moderatore in modo democratico.
Il grande vecchio, che dice di essere prossimo alla pensione ma è sempre lì, invece, ha straparlato enunciando i grandi traguardi raggiunti o le grandi iniziative (tipo la sponsorizzazione di Mariafelicia Carraturo) per promuovere il gelato artigianale italiano.
Nota: alla presentazione del Gambero Rosso, della guida delle gelaterie d’Italia, la stessa associazione ha fatto parlare il rappresentante di AIIPA (gaffeur di fama, ha infatti parlato di icecream), giusto per dire cortocircuito mediatico.
Rientrando, con le mie orecchi ho sentito questa frase “rivediamoci a Longarone, allora”. Prego, come? Tra 10 mesi? Dai su, sii serio ma cosa dici…
Anche questo settore pullula ed è “governato” da anziani, come l’Italia.
Personaggi ingombranti fuori tempo, con una visione locale, personale ed individualistica quando è sotto gli occhi di tutti che l’iniziativa principale promossa con spirito di sacrificio anni fa da tanti addetti del settore è stata vanificata per la data scelta: giornata nazionale del gelato il 24 marzo, in bassa stagione, quando negli USA è a luglio.
Sarà che coincide con il compleanno dell’ex presidente?
Quattro gatti che se la suonano e se la cantano, non fanno nulla per il settore se non parcheggiarsi in uno stand stringere mani senza dar conto di nulla.
In pratica rappresentano sè stessi, come dice il prete “finchè morte non vi separi” o non sopraggiunga.
Qualcuno mi ha parlato di rinnovamento, altri di rottamazione. Mah!
Meno male che tutti sono stati d’accordo nel vedersi quanto prima per portare avanti un primo obiettivo.
E’ venuto il momento di fare qualcosa, di darsi una mossa.
Il mondo cambia velocemente, il tempo passa e gli altri corrono, le aziende soprattutto.
L’arte del pizzaiuolo napoletano è entrata nella lista dei patrimoni culturali intangibili dell’umanità. Il traguardo per i gelatieri potrebbe essere questo ma occorre fare anche piccoli passi ma iniziare da qualcosa che renda coesa questa categoria. Un piccolo passo ogni anno, ma partire al più presto…