Le gelaterie italiane all’estero e l’italian sounding

La certificazione delle gelaterie italiane all’estero si farà, non c’è dubbio!

Dopo lo scorso post sull’argomento ho partecipato alla “gremita” riunione del 19 gennaio dove è stato presentato il progetto che “fa leva” sui finanziamenti del piano straordinario “Sblocca Export” inserito dal Governo nella legge n. 164 del 11.11.2014 definita “Sblocca Italia” tra cui la realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’italian sounding.

Cetificazione-gelaterie-italiane-estere
..una ventina di presenti

Ma cosa significa italian sounding?
La cultura gastronomica e i prodotti agroalimentari italiani sono famosi ed apprezzati in tutti i Paesi del mondo per cui ci sono sempre più “furbetti” (= truffatori) che utilizzano descrizioni, denominazioni, loghi e marchi che evocano l’Italia per vendere prodotti contraffatti non riconducibili all’Italia (ad esempio, il parmesan).
Queste azioni originano due fenomeni distinti:
– una concorrenza sleale ai prodotti “originali italiani”
– una truffa a danno dei consumatori finali
A livello mondiale, il giro d’affari annuo dell’italian sounding è stimato in circa 54 miliardi di euro annui più del doppio del valore dell’esportazioni italiane attuali di prodotti agroalimentari (23 miliardi di euro).

Ebbene sì, tutto questo progetto nasce per la tutela del marchi italiani all’estero per cui non potrà mai essere fermato.
La presenza dell’ISNART (società consortile delle CCIAA) si spiega perché già artefici dell’iniziativa “Ospitalità Italia” con la quale hanno certificato alberghi, ristoranti, agriturismo, ecc.
ISNART

Finora il documento redatto pare abbia coinvolto oltre il SIGEP, l’AIIPA (presente all’incontro) mentre non c’era ACOMAG.
Non comprendo come si possa pensare di certificare una gelateria (il rivenditore) senza sapere se il gelato è effettivamente artigianale italiano piuttosto che industriale o, peggio, normale ice cream.

La notizia più interessante è che sarà a pagamento cioè una gelateria italiana all’estero per fregiarsi del marchio dovrà pagare!

Personalmente ho visto nascere tanti “loghi/marchi” di certificazione durante l’internet economy e mai che fossero finiti bene…

2 commenti su “Le gelaterie italiane all’estero e l’italian sounding”

  1. Ciao,ho letto un po’ dei tuoi articoli, io lavoro da 5 anni nell’ambito delle gelaterie artigianali, come banconista e mi hanno permesso di fare qualche gelato base come cioccolato fiordilatte e fragola a base acqua (giusto perché i gelatiere erano impegnati,altrimenti sono davvero rari quelli che sono disposti ad insegnare) . Il punto è che mi piacerebbe frequentare un corso per poi aprire una mia gelateria artigianale, però non i Italia ma bensì nel regno unito,magari Oxford o qualche altra zona molto trafficata e vicina alle scuole magari ,non essendoci tantissime gelaterie come in Italia e contando che il ‘gelato italiano , veramente artigianale e di ottima qualità, è ben apprezzato dagli inglesi, tu cosa ne pensi? Potrebbe essere un buon investimento? A Quanto potrebbe aggirarsi il costo di avviamento?
    Spero che possa essermi utile grazie anticipatamente

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