Sherbeth, Festival Internazionale del Gelato Artigianale a Palermo organizzazione in grande:
– su due assi viari pedonalizzati (via Maqueda e corso Vittorio Emanuele) gli stand coi gusti;
– grande laboratorio (quasi 200mq) centralizzato in via Napoli;
– concerti;
– stand dedicati ai bimbi;
– dimostrazioni di gelato a cura della Carpigiani University;
– lo stand degli zoldani con la rappresentazione reale di come si faceva il gelato una volta
– convegni
– merchandising
– servizio d’ordine
– servizio di pulizia delle strade
e l’affluenza non è certo mancata, lunghe code alle casse ed in alcuni stand dai gusti più “accattivanti”.
Certo non tutto fila liscio, il gelato a volte è troppo freddo, a volte lo è poco però vorrei vedere cimentarsi qualcun altro ad organizzare un laboratorio centralizzato con 30 gelatieri che ruotano alle macchine (non c’è una macchina per ciascuno di loro) preparando almeno 120kg di gelato al giorno.
Rispetto ad altre edizioni la logistica ha avuto alti e bassi.
La distribuzione del gelato è andata meglio grazie alla disposizione su soli due assi tra loro perpendicolari.
toponomastica della città di Palermo;
Lo stoccaggio invece, sia quello centralizzato, che quello negli stand (“magazzino” di compensazione) e la vetrina sono stati forieri di difficoltà.
Sicuramente, alla prossima edizione, il maestro Antonio Cappadonia, direttore tecnico, limerà questi ultimi imprevisti.
Non avendo avuto la possibilità di provarli tutti i gusti, perché sprovvisto di pass tutt’ora, ho assaggiato random alcuni gusti che mi ispiravano:
– “amaretto di Santa Croce”
gelateria De’ Coltelli, Pisa
– “cioccolato azteco e cocco”
gelateria Ozio, Città del Messico (Messico)
– “fichi bianchi del Cilento e noci di Sorrento”
gelateria Di Matteo, Torchiara (SA)
– “gianduiotto piemontese”
gelateria Soban, Valenza (AL)
– “libertà” (melone giallo)
associazione Libera Terra, Sicilia
– “ratafià d’Abruzzo”
gelateria Duomo, L’Aquila
– “pistacchio verde di Bronte”
gelateria Musumeci, Randazzo (CT)
ovviamente mi mancano tanti altri interessanti.
Relativamente alla tessera, appena sufficiente perché i 4 conetti sono poco più che un assaggio.
Il consumatore/utente preferisce la coppetta.
Da marketer il prezzo giusto della tessera sarebbe 5,00 euro, con l’idea del “gift” del quarto conetto.
Il sistema di votazione è troppo avanzato, recarsi online, digitare il codice, ecc.
Non è previsto un incentivo per voraci consumatori di gelato, peccato…
Ieri sera ho anche partecipato ad uno dei convegni più interessanti “il gelatiere consapevole” ma questo sarà tema di un altro post…