Granita di limoni costa di Amalfi

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La granita di limoni della costa di Amalfi è un classico della mia terra di origine che da secoli coltiva il limone.

La più antica testimonianza della presenza del limone nell’area campana è costituita dagli affreschi sulle pareti ritrovati a Pompei negli anni ’50, in particolare, nella “casa del frutteto”.
Saranno poi gli Arabi ad influenzare il mondo scientifico e gli usi a tavola, saranno loro ad insegnare agli amalfitani le tecniche di coltivazione ed il valore commerciale del limone che si trasformò da pianta ornamentale (come nel giardino dei pomi d’oro di Era) a risorsa alimentare, medica e commerciale.
Nel periodo rinascimentale, nei secoli XV e XVI, l’attività agricola è in pieno fermento: le strutture agricole si sviluppano con un sistema di terrazzamenti che, fungendo da terrapieno, consente di salire fino ai boschi di castagneti che coi loro fusti forniscono i “pali” per il sostegno della vigorose piante di limone adibite alla coltura.
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La fama e le caratteristiche del limone della costa di Amalfi sollecitano l’interesse anche degli studiosi di botanica del XVII secolo.
Sul finire del XIX secolo i limoni cominciarono ad essere esportati in modo continuo ed intensivo, sulla scia dei commercianti genovesi che operavano già in Sicilia ed a Sorrento e che avevano stabili rapporti commerciali con l’estero da oltre un secolo. Il mercato del nord Europa è la destinazione principale in seguito all’obbligo della marina militare dell’impero inglese (i marinai inglesi venivano chiamati limeys) del consumo di succo di limone come profilassi contro lo scorbuto.
Nel 1830 le relazioni commerciali si estendono anche nel nord america arrivando così ad esportare, nel finire del secolo, più del 50% della produzione di limoni.
La Costa di Amalfi è una delle oasi della biodiversità della coltura del limone: lo sfusato amalfitano.
Il paesaggio agricolo è stato realizzato attraverso una vera e propria trasformazione del territorio collinare coi terrazzamenti e lo sviluppo delle piante, invece che su normali filari orizzontali, proiettato verso l’alto (sulle “pertiche” di castagno).
Il mantenimento idrogeologico dell’area deve ringraziare proprio la limonicoltura ed la cura incessante degli agricoltori.

Ho già pubblicato un paio di volte questa granita di limone ma, questa volta, ho utilizzato anche parte della buccia (scorza) dei limoni costa di Amalfi spremuti.
Dolcezza relativa al 23% (POD).

Ingredienti
350 g succo di limoni costa di Amalfi
435 g acqua naturale
215 g zucchero (saccarosio)

Preparazione
Lava bene i limoni con acqua corrente aiutandoti con una spugnetta.
Preleva le scorze dei limoni con un pelapatate.
Su un tagliere, ed un coltello in ceramica, riduci le scorze a pezzettini.
Con uno spremiagrumi, preferibilmente in vetro, ricava il succo dai limoni
In un pentolino sciogli lo zucchero in acqua (max 50°C) facendo attenzione a non farla evaporare.
Fai raffreddare quindi versa il succo di limone e mescola velocemente con un frullino infine, aggiungi le scorze tagliate a pezzetti.
Fai decantare per 48 ore quindi, accendi la gelatiera con compressore e manteca per circa 10 minuti.

Il gusto è completamente diverso rispetto alla granita preparata esclusivamente col succo di limone!
Colore giallo paglierino.

1 commento su “Granita di limoni costa di Amalfi”

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