Il gelato senza questo, senza quello ma nessuno però si preoccupa invece, della quantità di plastica ceduta al consumatore nell’acquisto del gelato ovvero come ridurre l’impatto ambientale del consumo di gelato da passeggio (accessori fra coppette, cannucce e cucchiaini di plastica) o da asporto (quasi sempre in polistirene/polistirolo espanso).
Proprio un anno fa, il 16 gennaio 2018, l’Unione Europea ha presentato la sua “plastic strategy“.
Qualche mese fa il parlamento europeo ha votato per vietare una gamma di materie plastiche monouso (Single Use Plastics, SUP).
Secondo la Commissione Europea, oltre l’80% dei rifiuti marini sono materie plastiche. I prodotti coperti dalle restrizioni costituiscono il 70% di tutti gli elementi di rifiuti marini. A causa del suo lento tasso di decomposizione, la plastica si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge dell’Unione Europea e di tutto il mondo. I residui di plastica si trovano nelle specie marine – come le tartarughe marine, le foche, le balene e gli uccelli, ma anche nei pesci e nei crostacei, e quindi nella catena alimentare umana.
Mentre le materie plastiche sono un materiale conveniente, adattabile, utile ed economicamente valido, devono essere meglio utilizzate, riutilizzate e riciclate. Quando è disseminato, l’impatto economico della plastica comprende non solo il valore economico perso nel materiale, ma anche i costi di pulizia e perdite per turismo, pesca e spedizione.
Le istituzioni dell’Unione Europea hanno raggiunto l’accordo che prevede restrizioni alla commercializzazione e all’uso di oggetti monouso in plastica. Dal 2021 saranno vietati posate e piatti, cannucce, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso (come le scatole di fast food), bastoncini di cotone per i prodotti dell’igiene tipo cotton fioc (in Italia da quest’anno). Per altri prodotti ci saranno obiettivi di riduzione.
Qualche “famosa” catena di gelateria già nel 2004 aveva sposato l’utilizzo di materiali compostabili in sostituzione alle plastiche per il suo gelato da passeggio.
Qualche gelatiere mi ha fatto presente che, a prescindere dal maggior costo, ci sono situazioni dove la raccolta differenziata non prevede il recupero dei materiali compostabili che anzi finirebbero tra le altre “normali” plastiche.
Compostabile e biodegradabile
Molti gelatieri confondono compostabile con biodegradabile. Quali sono le differenze?
Un elemento biodegradabile non è infatti automaticamente anche compostabile.
La biodegradabilità è la potenzialità delle sostanze e dei materiali di essere trasformati, attraverso l’attività dei microrganismi presenti nell’ambiente, in humus, acqua e l’anidride carbonica.
La compostabilità è la potenzialità di un materiale organico di trasformarsi in compost mediante il processo di compostaggio: il compost è il frutto della disintegrazione e biodegradazione di materiale organico, ad esempio la frazione umida dei rifiuti domestici.
La normativa europea che definisce il riciclaggio organico degli imballaggi in Italia è l’UNI EN 13432. Lo standard UNI EN 14995 definisce invece, i prodotti in plastica compostabili, non usati come imballaggi. Per entrambi gli standard un prodotto è definito compostabile quando soddisfa quattro criteri:
a) deve essere biodegradabile (> 90% rispetto alla cellulosa) in un processo di compostaggio (180 giorni);
b) deve disintegrarsi in un ciclo di trattamento (90 giorni);
c) non deve avere effetti tossici sul compost prodotto;
d) non deve alterare il processo di compostaggio.
Marketing e packaging
Il mio gelato è più buono perchè è senza questo, quello o con frutta fresca colta personalmente nei campi, uso latte d’erba ed altre sciocchezze simili. Si perchè si tratta di sciocchezze quando difficilmente possono essere trasmesse nella mente del consumatore e percepite come un impulso all’acquisto.
Sposare temi ambientali invece, può accrescere il vantaggio competitivo della gelateria differenziandosi dalla massa creando valore. Temi attuali come la sostenibilità sono sposati da anni da gelaterie virtuose quali l’Albero dei Gelati in Italia o Gaya Gelato in Indonesia. Oggi le nuove generazioni, come ad esempio i Millenial, sono molto più accorte a tali temi e disposte anche a pagare un sovrapprezzo sui prodotti che soddisfano tali valori etici.
Al prossimo SIGEP di Rimini cerca anche tu, come me, un gelato senza plastica …mmhhh, un nuovo packaging… 😉