Ebbene sì, sono anch’io un appassionato che immagina il rinascimento del gelato artigianale!
Parafrasando una frase del libro dell’amico Vetulio Bondi, detto il guru, negli ultimi tempi sempre più strabordante nei social con quel suo faccione; a proposito, smettila di taggarmi che sabato han scambiato te per me :-)!
A Firenze è conosciuto, fino a qualche anno fa, per la gelateria “Triangolo delle Bermuda”(*), nome che credo derivi dal “trip” per gli USA che lo accompagna da quando concluse le scuole superiori, si diresse verso la New York University, in pratica atterrando agli inizi degli anni ’80 a Manhattan.
Ora Vetulio è un gelatiere esuberante, anche troppo alle volte ma pare fosse timido… da piccolo…
Il libro è una sorta di “libello”, citando Dante. Un libretto che in poco meno di 100 pagine condensa la storia del gelatiere fiorentino: Vetulio Bondi esaspera la fiorentinità che c’è in lui, vivendo al centro del mondo.
Tra storia e leggenda, soprattutto quest’ultima, c’è anche il capitolo sulla storia del gelato ma soprattutto il capitolo dell’elmo di Caterina (in onore della famiglia che ha reso Firenze grande) che risulta essere molto interessante e, reale.
Infatti, è nel 2013 che i gelatieri fiorentini durante delle ricerche nell’archivio di stato si imbattono in una ricetta del ‘600 relativa ad un dolce realizzato dentro un elmetto, che sia il precursore dello zuccotto?
Grazie all’impegno dei gelatieri fiorentini mi auguro che questo riesca a prendere l’IGP, prima o poi.
Il libro tenta di racchiudere anche una sorta di visione del mondo (ctz. weltanschauung) per una crescita consapevole dei consumatori ed anche del gelatiere visto che Vetulio ha intrapreso la strada della gelateria più di 30 anni fa grazie ad un siciliano (c’è sempre un siciliano…) ma ora ha un suo background (toscano) con sviluppate abilities (come direbbe lui).
In pratica, Vetulio ha trovato nel gelato il modo di affermare la sua fiorentinità.