Obiettivo gelateria: promozione o vendite?

L’obiettivo di una gelateria spesso è differente da quello del gelatiere, oggi cercherò di spiegarti il perchè di questa affermazione prima dell’11 luglio 😉

L’obiettivo della gelateria sono le vendite ed è il cliente a decretarne il successo o il fallimento.
Invece, l’obiettivo del gelatiere è promuovere sè stesso, farsi bello rispetto soprattutto al collega.
E’ la solita forma di celudurismo italica, grandi espressioni di questo “moto” sono in Veneto e Toscana ma si intravedono discepoli un po’ dappertutto; ultimamente, in particolare, è il Lazio dove sono spuntati tanti globetrotter.
Gelatieri che parlano soprattutto al loro obbiettivo, quello dello smartphone personale. Narcisisti consapevoli o ignoranti sopraffini?

La promozione è l’insieme di quei mezzi e di quelle tecniche poste in atto per migliorare le vendite del prodotto-gelato purtroppo, però, questo accade raramente in quanto si promuove spesso la persona, il gelatiere.

Ultimamente c’è stata anche un nuovo tentativo.
Una campagna per promuovere la “qualità del gelato” attraverso la lista degli ingredienti (obbligatoria per legge dal 2005) promossa da un’associazione di gelatieri, la più attiva finora sul consumatore finale.
In pratica il vetusto cartello degli ingredienti, trasformatosi in una sorta di libretto a schede, raccoglie tutte le informazioni sugli ingredienti (compresi eventuali allergeni) legate ai prodotti in vendita in gelateria. Tuttavia, nell’acquisto ad impulso l’avventore una volta che è entrato in gelateria è difficile che “non compri” a meno che non trovi nessun gusto di suo gradimento cionondimeno, non è un luogo dove si acquista dal menu: prima leggo i gelati disponibili guardando anche gli ingredienti e, poi, acquisto.
La comunicazione vis-à-vis è complessa perchè il tempo per il servizio è davvero ridotto, senza contare i casi in cui ci potrebbe essere la coda; in quest’ultimo caso è utile dotarsi forse, di strumenti come il “digital signage” che trasmette a video i messaggi scelti dalla gelateria per essere comunicati.
In questo caso la campagna è per differenziarsi dalle altre gelaterie che usano ingredienti poco salubri, dai tagliabuste o peggio, dai semplici rivenditori di gelato industriale.

Un’altra comunicazione che dilaga è quella di esporre premi e premietti, coppe e coppette, targhe e titoli distribuiti a piè mani dalle associazioni di categoria sparse per tutta l’Italia!
Vai in gelateria e trovi una bacheca più grande dell’albo d’oro della Juventus e del Milan messi insieme!
Il povero sprovveduto turista per caso, dinanzi all’entrata alle volte si chiederà: sarà un locale di tifosi di quel “faccione” in vetrina?
Ciononostante, ci sono “titoli” conquistati sul campo nelle manifestazioni nazionali riconosciute anche se, personalmente, sono contrario alle “vittorie” conseguite con giuria popolare, anch’esse manipolabili.

last but not least… le classifiche!
Tutti ci vogliono essere (a ben donde) anche se preferisco le gelaterie con utili a fine anno, tempo libero e con ottimi ed onesti collaboratori.
Discorso a parte le classifiche in cui contano i “like” o altri mezzi a votazione dove la possibilità di barare è altissima. Vincono i più scaltri, al massimo chi ha più follower veri o comprati!

Ma chi seleziona le gelaterie che finiscono poi, in classifica?
Quali sono i criteri di selezione?
C’è qualcuno che gira, effettivamente, tra le gelaterie dello stivale con una scheda analitica da compilare dopo l’assaggio?
La maggior parte sono le solite gelaterie del giro, quelli che hanno il “PR” sveglio, quello che è amico dell’amico dell’amico, quelle “famose”, quelle storiche, quelle più mediatiche, quelle con un bel negozio, ecc.
In Italia c’è stata quella di una nota testata online, che ha aperto le danze anni fa, usa criteri che sembrano oggettivi ma poi si finisce sul personalismo, sul giudizio del direttore.
Non si è mai capito con quale criterio venissero selezionate le gelaterie visto che poi, in tante, non ci è mai andato nessuno (tipo in Sardegna) ad assaggiare i gelati.
Indirizzi spesso non aggiornati come nella prima guida cartacea di un noto brand, la cui maggioranza sono gli stessi della precedente classifica.
L’ultima selezione è comparsa pochi giorni fa, la si trova in un opuscolo allegato ad un libro sul gelato, di cui non si sentiva certo il bisogno. Più di 300 gelaterie “amiche” alcune delle quali non esistono più mentre altre nulla hanno a che fare coi principi enunciati nel libro in questione visto che propongono gelato di scarsa qualità facendo uso anche di “semilavorati composti” (ctz.).
Non possono mancare le classifiche delle migliori gelaterie di Roma, di Milano, ecc.

Invece, ci sono alcune regole fondamentali per promuovere efficacemente un’attività, una gelateria:
– identità
– coerenza
– creatività
– rispetto del consumatore, dei colleghi e delle normative sul commercio

Ci si concentra troppo spesso sul prodotto, sul PAC e sul PoD o, peggio, sul rappresentante di aziende o dimostratore di buste.

Il migliore investimento è invece, investire su sè stessi:
– studiare da imprenditori, non parlo di leggere l’ultimo libro del presunto uomo di successo o imbonitore di turno;
– gestire i conti in special modo il cash flow, i risultati, gli scostamenti sulle previsioni, il food cost, il punto di pareggio, ecc.;
– gestire il personale, essere un buon capo;
– studiare il marketing ma senza strafare perchè l’acquisto di impulso segue regole a sè;
– curare la comunicazione dell’attività non del proprio ego (sviluppare messaggi pubblicitari che diventino elementi di conversazione).
Un esempio per tutti: Roberto Coletti della gelateria Roberto Gelato di Utrecht, Olanda (all’estero è più facile diventare leader ma questo è un’altro argomento ancora).
Roberto Gelato ad Utrecht

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